Passeggiando per Manta - Itinerari

Passeggiando per Manta - Itinerari

Sono tanti gli itinerari da scegliere per godere di tutto quanto Manta offre: la collina, con i sentieri ombrosi e le fresche fontane; le vecchie strade che nascondono improvvisi angoli caratteristici, antichi cortili, meridiane quasi cancellate dal tempo o parchi nobiliari gelosamente conservati; la pianura dalla quale il castello appare nello scenario del Monviso.
 
Iniziando da Santa Maria del Monastero, di proprietà comunale, che fu il primo luogo di Culto di Manta ed e’ uno dei più’ antichi monumenti cristiani del Piemonte  sud-occidentale. La sua presenza e’ accertata per la prima volta nel 1128 in un documento di donazione di terreni.
 
La chiesa ebbe alterne vicende di splendore e di rovina,  e fu frequentata dalla gente di pianura fino al 1673, quando si aprì al Culto l’attuale Parrocchia di Santa Maria degli Angeli.  Al suo interno si trovano interessanti affreschi dei primi decenni del quattrocento, fervido periodo pittorico del saluzzese.
 
In piazza Cavour dopo uno sguardo a nord verso le belle case sei-settecentesche del "borgo nobile" subito ci appare la facciata dell'attuale CHIESA PARROCCHIALE DI SANTA MARIA DEGLI ANGELI, dove spicca una tradizionale rappresentazione della SANTA Sindone, accoglie un prezioso fonte battesimale del 1450, commissionato per l'Antica parrocchiale del Castello e trasferito all'attuale dimora alcune decine d'anni fa. Nella chiesa si trova un bellissimo organo, costruito nel 1906 da Francesco Vittino, della celebre famiglia di organari centallesi. Uscendo, troviamo le forme slanciate del campanile in mattone grezzo, eretto nel 1746.
 
Avviandoci al Castello, sulla facciata di una costruzione d'epoca in piazza Mazzini, si ammira un buon esempio di fregio seicentesco in terracotta, il migliore, per stato di conservazione, fra i diversi esistenti in paese.
 
Dopo la visita all'Antica Parrocchiale ed al Castello discendendo per la via omonima, incontriamo uno dei simboli di Manta: la torre di guardia facente parte delle mura del ricetto medioevale e trasformata, nel tardo ottocento in torre campanaria. Proseguendo la discesa si fiancheggia la chiesetta di San Biagio, opera già documentata nel 1504 e per arrivare sulla via Garibaldi si attraversa l'antica porta del Comune ( arco di San Giorgio ), conservata nelle sue linee originali. Svoltiamo ora a mezzogiorno verso il borgo di San Rocco.
 
Superando sulla destra "'l truchet" che collega via Garibaldi con la zona del Castello presso San Biagio, al n. 176 appare sul muro di destra una figura dipinta di antica devozione (S. Sebastiano), che pare risalga al XIV secolo.
 
Superata la chiesa di San Rocco, un ultimo angolo caratteristico: IL MULINO DI SAN ROCCO, ben conservato dalla famiglia proprietaria anche nei meccanismi di movimento, come memoria di civiltà contadina.
 
Da non tralasciare le antiche cappelle (campestri o collinari) che vantano splendidi ex voto e piccoli tesori di storia o d'arte : S. Leone, patrono del paese, S. Rocco, S. Biagio, S. Giacomo ora chiesetta degli Alpini. 

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